La Commissione Affari Esteri del Parlamento italiano terrà un’audizione sul Bahrain

Lunedì 13 maggio 2019 alle ore 12.30, Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain (ADHRB) testimonierà di fronte al Comitato Permanente dei Diritti Umani, una sottocommissione della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati del Parlamento italiano. Il Comitato, presieduto da Iolanda Di Stasio del Movimento 5 Stelle e composto da 21 membri di sei partiti politici, ha invitato l’ADHRB a discutere la mancanza di azione da parte dell’Ambasciata italiana a Manama, Bahrein, nel sollevare le preoccupazioni per le violazioni dei diritti umani, e ad offrire raccomandazioni sulle misure che l’ambasciata può adottare per proteggere e promuovere i diritti umani in Bahrein. L’ADHRB ha sollevato preoccupazioni simili sull’impegno dell’Italia in materia di diritti umani in Bahrein e sul ruolo che la sua ambasciata può svolgere in una precedente udienza al Senato italiano del 13 febbraio 2019. In quell’audizione, moderata dal Senatore Alberto Airola, ci ha raggiunto Amnesty International-Italia e Human Rights First, che hanno sollevato ampie preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani in Bahrein.

 

Nella prossima testimonianza della prossima settimana, ADHRB chiederà al governo italiano di assumere una posizione più forte per promuovere e proteggere i diritti umani in Bahrein, anche attraverso l’incontro con attivisti bahreiniti, personalità politiche e difensori dei diritti umani. Tra i passi che l’ambasciata di Manama può compiere per dimostrare l’impegno del governo italiano a favore dei diritti umani c’è quello di visitare le vittime di torture in carcere e di sostenere le richieste dei detenuti malati che hanno bisogno di assistenza sanitaria. Inoltre, l’ambasciata può assistere ai processi di attivisti accusati di reati a sfondo politico o relativi all’esercizio della libertà di espressione. Secondo diversi attivisti per i diritti umani in Bahrein, l’ambasciata italiana non ha ancora partecipato ai processi di difensori dei diritti umani, di esponenti dell’opposizione politica o di altre persone importanti.

 

Oltre a visitare i prigionieri di coscienza, a sostenere il diritto dei detenuti a un’assistenza sanitaria adeguata e a partecipare ai processi, l’ambasciata può organizzare corsi di formazione per i diritti e gli attivisti politici. Un altro passo importante sarebbe quello di rilasciare dichiarazioni pubbliche di preoccupazione quando il governo del Bahrein arresta e detiene i difensori dei diritti e gli attivisti politici e di chiedere pubblicamente il loro rilascio. L’ambasciata dovrebbe anche rilasciare dichiarazioni pubbliche quando il governo bahreinita approva leggi restrittive che autorizzano i funzionari a violare le libertà fondamentali, a tenere elezioni non libere e ingiuste, a imporre ed eseguire condanne a morte. L’adozione di questi provvedimenti dimostrerebbe la leadership dell’ambasciata e dell’Italia in materia di diritti umani in Bahrein.

 

La testimonianza dell’ADHRB solleciterà l’Ambasciata italiana in Bahrein ad assumere una posizione più forte nei confronti dei diritti umani e a dimostrare una maggiore leadership nella promozione e protezione dei diritti umani in Bahrein. In particolare, l’ambasciata deve condannare pubblicamente l’arresto e la detenzione arbitraria di difensori dei diritti umani e attivisti e l’ingiusta incarcerazione di personalità politiche. L’ambasciata deve inoltre esprimere le proprie preoccupazioni ai funzionari del governo bahreinita e fare pressione sul governo affinché rilasci le persone ingiustamente detenute.