Le procedure speciali dell’ONU pubblicano un appello urgente all’Arabia Saudita sul rischio di esecuzione del Dt. Abbas Alabbad

Il 27 maggio 2019, il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, il relatore speciale sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, e il relatore speciale sulla tortura, hanno pubblicato un Appello Urgente indirizzato all’Arabia Saudita riguardante il rischio di esecuzione del Dr. Abbas Alabbad in seguito ad un processo iniquo e discriminazione basata sul credo religioso.

Il 17 marzo 2013, il Dr. Abbas Alabbad, che appartiene alla minoranza Sciita in Arabia Saudita, è stato arrestato a Riyadh dalle forze saudite senza un mandato. Il suo arresto fa parte di una lunga serie di arresti avvenuti tra il 2013 e il 2014, che hanno riguardato altri membri della comunità Sciita. Il Dr. Alabbad e altri 31 individui sono stati accusati di spionaggio per conto dell’Iran e di aver commesso “alto tradimento”, insieme ad altri reati. Alcuni individui sono stati inoltre accusati di aver commesso delitti che non sono riconosciuti come crimini ai sensi del diritto internazionale, come “sostenere proteste” e “diffondere la fede Sciita”, e sono stati minacciati dalle autorità saudite di punizioni quali l’isolamento e la limitazione dei contatti con le loro famiglie qualora non avessero firmato le confessioni.

Il Dr. Abbas Alabbad è stato tenuto in isolamento per i primi tre mesi del suo periodo di detenzione, interrogato in assenza di avvocato, minacciato di violenze, e costretto a firmare confessioni false che sono state poi usate per condannarlo. Nonostante gli fosse stato negato il diritto ad un giusto processo, il dott. Alabbad e altri 31 imputati sono stati condotti a processo nel 2016.

Nel dicembre 2016, il Dr. Alabbad e altri 14 imputati sono stati condannati a morte in un processo collettivo dalla Corte Criminale Specializzata (SCC), e le loro sentenze sono state successivamente confermate dalla Corte di Appello della SCC. Nel febbraio 2018, la Corte Suprema ha revocato la sentenza e, due mesi dopo, la SCC ha tenuto una nuova udienza dove l’accusa è tornata a richiedere la pena capitale. Poco dopo, 11 degli individui che erano stati condannati insieme al Dr. Alabbad sono stati giustiziati, atto che ha causato l’intensificarsi delle preoccupazioni per il suo rischio imminente di esecuzione. Questi individui sono stati giustiziati dal governo saudita insieme ad altri 26 uomini nell’aprile 2019, esecuzioni che hanno sollevato varie preoccupazioni dato il fallimento del governo di rispettare le garanzie di giusto processo prima di applicare la pena capitale. A fronte di questi avvenimenti, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Michelle Bachelet ha condannato fermamente le esecuzioni.

L’Appello Urgente ha inoltre trattato preoccupazioni generali riguardo la correttezza del processo e della sentenza finale del Dr. Alabbad, in considerazione delle accuse di torture, maltrattamento, negato accesso alla rappresentanza legale, e detenzione incommunicado. Le procedure speciali dell’ONU hanno evidenziato che il Dt. Alabbad è stato probabilmente preso di mira per la sua appartenenza alla comunità Sciita, e hanno criticato l’atto di discriminazione basata sul credo religioso.

Le procedure speciali hanno concluso esortando il governo saudita a riesaminare il caso del Dr. Abbas Alabbad e tutti i casi attivi di pena capitale, con l’obiettivo di assicurare l’implementazione dei minimi standard internazionali. In aggiunta, le procedure speciali dell’ONU hanno invitato il governo saudita a stabilire l’immediata sospensione di tutte le esecuzioni per abolire la pena di morte, fornire ulteriori informazioni sull’arresto e i capi d’accusa del Dr. Alabbad, rispondere alle accuse di torture e maltrattamenti e perseguire i responsabili delle violazioni. Infine, hanno richiesto informazioni sul lavoro condotto dall’Arabia Saudita per garantire che i suoi cittadini possano esercitare liberamente il diritto alla libertà di religione, di coscienza e di credo senza discriminazioni. L’Arabia Saudita ha risposto all’Appello Urgente, e una copia della risposta tradotta in inglese e disponibile qui.

 

Tovah Bloomfield is an Advocacy Intern at ADHRB