Il Senato belga approva una risoluzione sul Bahrain che affronta varie violazioni dei diritti umani

20 febbraio 2020 – Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain (ADHRB) accoglie con favore l’adozione da parte del Senato belga della Risoluzione 7-142/2 sulla situazione dei diritti umani in Bahrain. La risoluzione, proposta dal senatore Orry Van de Wauwer, affronta specificamente l’uso della pena di morte e le violazioni della libertà di espressione e di associazione. 

La risoluzione, approvata in occasione del 9° anniversario della rivolta popolare del Bahrain, riconosce che il governo bahreinita continua, e addirittura intensifica, la sua “repressione e campagna di repressione e persecuzione contro gli attivisti politici e dei diritti umani”, e condanna fermamente il ricorso alla pena di morte, invitando il governo belga a sollecitare il Bahrein a “ristabilire una moratoria sulla pena di morte” e a “riproporre” i casi delle vittime di tortura nel braccio della morte, Mohammed Ramadhan e Husain Ali Moosa. La risoluzione di tre pagine sottolinea le gravi violazioni dei diritti umani associate all’esecuzione della pena di morte, considerata la forma di punizione “più crudele, disumana e degradante”, e riconosce “l’estrema sofferenza psicologica” che le otto persone a rischio imminente di esecuzione in Bahrain attualmente sopportano. 

Il Senato ha anche fatto riferimento all’uso delle “confessioni estorte con la forza” nei procedimenti giudiziari, ottenute attraverso “torture e intimidazioni”. Così è stato per Ramadhan e Moosa. Citando il diritto internazionale, in particolare gli obblighi del Bahrein in conformità con gli articoli 9 e 14 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, la Risoluzione esorta il Bahrain a processare nuovamente  tutti coloro che sono attualmente condannati a morte e ad abolire la pena di morte in quanto è “inumana” e “inaccettabile” per gli Stati che si impegnano a rispettare i diritti umani. 

La risoluzione sottolinea inoltre il diritto universale alla libertà di espressione e alla libertà di riunione, osservando che il Bahrein è firmatario di molteplici convenzioni giuridicamente vincolanti in base alle quali tale diritto è sancito, compresa la sua stessa Costituzione. Tuttavia, la risoluzione afferma che il Bahrein “non rispetta questi diritti” che sono “indispensabili” in una società democratica. Piuttosto, gli strumenti utilizzati dal governo bahreinita, come la revoca della cittadinanza, il divieto dei partiti dell’opposizione politica e la presa di mira degli attivisti politici come mezzo di repressione politica, sono esplicitamente riconosciuti. 

Di conseguenza, la risoluzione invita il governo belga a sollecitare le autorità bahreinite a “rilasciare immediatamente e incondizionatamente” le persone detenute a causa “della loro opinione politica o dell’appartenenza a un partito o movimento politico”. 

Il senatore Orry Van de Wauwer ha commentato: “Il 14 febbraio 2011, le manifestazioni della Primavera Araba in Bahrain hanno cominciato a chiedere più libertà politica per la popolazione del Bahrain e il miglioramento del rispetto dei diritti umani da parte delle autorità. Da allora la situazione è peggiorata. Sono quindi lieto che il Senato belga abbia adottato la mia risoluzione sulle violazioni dei diritti umani in Bahrain, al fine di esercitare pressioni internazionali sul regime affinché rispetti i diritti fondamentali, tra cui un processo equo per Mohamed Ramadhan e Husain Ali Moosa, e il divieto della pena di morte. Lo abbiamo fatto il 14 febbraio, nel nono anniversario dell’inizio della primavera araba in Bahrain. Un giorno simbolico, ma molto più di un’azione simbolica”.

Husain Abdulla, direttore esecutivo di Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain (ADHRB), ha commentato così: “La risoluzione proposta dal Senatore Orry Van de Wauwer è molto significativa in quanto richiede esplicitamente un nuovo processo per le vittime della tortura nel braccio della morte – Mohammed Ramdhan e Hussain Moosa – e riconosce che la tortura sia uno strumento impiegato dal regime per estorcere le confessioni successivamente utilizzate nel processo. La risoluzione afferma inoltre che il Bahrain non rispetta il diritto alla libertà di espressione, di riunione e di associazione. L’estate scorsa le autorità del Bahrein hanno giustiziato le vittime di tortura Ali Al-Arab e Ahmed Al-Malali durante la pausa legislativa nel Regno Unito, negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, ma ora gli occhi sono puntati sul Bahrain per vedere come procedono con il caso di Ramadhan e Moosa”.

Leggi la risoluzione completa qui.