ADHRB all’HRC45: discriminazioni razziali ed etniche nel GCC

Il 30 settembre 2020, ADHRB ha pronunciato un intervento orale alla sessione 45 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite durante il dibattito interattivo con il Gruppo di Lavoro di Esperti sulle persone di origine africana.

Signora Presidente,

Ringraziamo il Gruppo di lavoro per il suo lavoro e il suo impegno nell’investigare le radici che perpetuano i pregiudizi razziali, le disparità e l’ingiustizia contro le persone di origine africana. Siamo profondamente preoccupati dal fatto che la discriminazione razziale contro le persone di origine africana sta diventando sempre più diffusa e sistemica all’interno delle società di tutto il mondo.

Riteniamo che per combattere il razzismo, in tutte le sue forme, sia essenziale adottare una strategia istituzionale e strutturale, rafforzando un ampio impegno internazionale verso l’inclusione e l’uguaglianza in tutti i suoi sensi, indipendentemente dal sesso, dall’origine razziale o etnica, dall’età, dalla disabilità, dall’orientamento sessuale o dal credo religioso. Tale impegno non può essere risolto con l’espressione di parole vuote da parte degli Stati, ma deve essere manifestato attraverso riforme legislative efficaci.

A questo proposito, vorremmo sottolineare il razzismo istituzionale e la discriminazione di cui sono vittime le persone di origine africana nei Paesi del CCG, in particolare in Arabia Saudita e in Bahrein. È documentato che i cittadini sauditi e bahreiniti di origine africana subiscono discriminazioni sistemiche, sono soggetti a violenze e pratiche di schiavitù, sono esclusi dalle pari opportunità in tutti i campi e non godono di tutele e garanzie legali. Tale razzismo sistemico si riflette bene nella riserva dei paesi del CCG in merito all’articolo 14 della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.

Vorremmo chiedere al Gruppo di lavoro se è stata prevista una cooperazione con i paesi del CCG per affrontare la discriminazione sistematica contro le persone di origine africana e, inoltre, quale misura raccomanderebbe.