Comunicato sul coinvolgimento degli Stati Uniti e del Regno Unito nei crimini di guerra in Yemen

Quadro d’insieme sul conflitto

A partire dallo scoppio della guerra nel 2015, le forze della coalizione hanno violato regolarmente il diritto umanitario internazionale attraverso incursioni aeree illegali dirette a colpire civili e infrastrutture per uso civile, incluse moschee, ospedali, scuole, case, e mercati, nonché attraverso l’uso di munizioni a grappolo proibite, sparizioni forzate, detenzione arbitraria e torture di sospetti avversari politici e minacce di sicurezza, e il regolare blocco del trasporto di cibo, carburante e provviste mediche verso le aree controllate dagli Houthi.

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno entrambi offerto supporto logistico e di intelligence alla coalizione nel corso del conflitto. Entrambi i Paesi hanno fornito armi e assicurato supporto militare e diplomatico alla coalizione capitanata dall’Arabia Saudita. Inoltre, entrambi gli Stati intrattengono relazioni economiche di lunga data con l’Arabia Saudita, il che potrebbe spiegare il perché della cooperazione. Gli Stati Uniti hanno dato il via alla loro partecipazione alla guerra nel 2015, sostenendo che le armi, l’addestramento e l’intelligence americani avrebbero semplicemente aiutato i Sauditi ad evitare ulteriori vittime civili. Il Regno Unito è stato intimamente coinvolto nella fornitura di armi all’Arabia Saudita nonostante una sentenza della corte avesse dichiarato illegale questo scambio commerciali in considerazione delle continue violazioni di diritti umani.

Nel corso del conflitto 12.000 civili sono stati uccisi, principalmente a causa dei bombardamenti della coalizione, anche se il vero bilancio delle vittime sarebbe in realtà molto più alto. L’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha riportato che circa 20.000 civili sono morti nei combattimenti e Amnesty International ha dichiarato che le stime parlano di oltre 233.000 civili deceduti per via delle condizioni umanitarie create dal conflitto alla fine del 2019. Inoltre, più di 3.6 milioni di persone sono state dislocate dal conflitto mentre altri 24 milioni di yemeniti hanno bisogno di assistenza umanitaria e più di 2 milioni si trovano in una situazione di insicurezza alimentare critica dovuta in parte alla deliberata politica della Coalizione che ha tagliato gli approvvigionamenti di cibo, medicinali, e carburante alle aree controllate dagli Houthi.

La partecipazione inglese e statunitense ai crimini di guerra commessi in Yemen

Gli Stati Uniti sono stati vicini alle forze della coalizione dall’inizio del conflitto in 2015, una vicinanza che si è tradotta nella forniture di armi, rifornimento in volo degli aerei da guerra della coalizione, e lo scambio di informazioni di intelligence. Questo supporto non si e affievolito quando gli Stati Uniti sono venuti a conoscenza dei crimini di guerra commessi dalle forze della coalizione e si hanno persino informazioni relative a munizioni inglesi e americane usate per commettere tali crimini in Yemen. Mentre i generali dell’esercito USA e i funzionari del governo continuano a negare di essere a conoscenza di munizioni americane usate dalla coalizione, Larry Lewis, un consulente del Dipartimento di Stato sul pregiudizio dei civili, ha dichiarato che gli ufficiali di liason americani hanno accesso al database contenente informazioni dettagliate su ogni incursione aerea lanciata dalle forze della coalizione.

Come conseguenza di questa informazione, ci sono state preoccupazione durature all’interno del Dipartimento di Stato rispetto alla potenziale responsabilità legale per il ruolo che gli USA hanno giocato nella guerra. Nel Settembre 2016, Ryan Goodman, prima avvocato del Dipartimento della Difesa, ha spiegato il caso di responsabilità legale del personale americano impegnato nell’assistere la coalizione. Goodman ha concluso che uno Stato che assiste un altro Stato potrebbe far fronte a “sostanziali rischi legali di responsabilità per il favoreggiamento di crimini di guerra sotto il regime di diritto internazionale, anche in assenza di intento o obiettivo di sostenere i crimini”. Nello stesso anno, i media hanno riportato che un avvocato del Dipartimento di Stato aveva detto che gli Americani potrebbero potenzialmente essere accusati di crimini di guerra per la loro condotta in Yemen. Questa dichiarazione ha incentivato il membro del Congresso Ted Lieu a scrivere al Dipartimento di Stato per richiedere l’analisi dell’avvocato del Dipartimento di Stato, in risposta, il Dipartimento di Stato si è rifiutato di commentare gli specifici consigli legali che gli sono stati dati.

Mentre l’Arabia Saudita ha promesso agli USA che avrebbe provveduto a mettersi in regola con il diritto umanitario internazionale (DUI) viste le crescenti accuse e prove di crimini di guerra commessi dalle forze della coalizione, questa promessa è chiaramente poco credibile, dato che la coalizione non ha fatto alcun cambiamento sistematico per rispettare il diritto umanitario internazionale e i crimini di guerra da essa commessi continuano imperterriti. Inoltre, Larry Lewis ha dichiarato che gli Stati Uniti e gli officiali Sauditi hanno messo fine agli sforzi per migliorare i programmi di protezione dei civili e per promuovere il controllo e la persecuzione dei responsabili delle vittimi civili. A causa di questa informazione, e chiaro che gli USA non si stanno impegnando in alcun modo per prevenire le violazioni del DUI, essendo tra l’altro pienamente a conoscenza dei crimini di guerra commessi dalle forze di coalizione, e non sta facendo alcun passo in direzione della cessazione del supporto alla campagna della coalizione in Yemen.

Anche se il Regno Unito non gioca un ruolo altrettanto prominente nel supportare la coalizione, esercita comunque un’influenza vitale perché arma le sue forze, gestisce i suoi materiali e anch’esso ha finora evitato di rimuovere il suo supporto di fronte alle palesi violazioni del DUI. Il Regno Unito, gli Stati Uniti, e la Francia sono stati tutti identificato dal gruppo dell’Onu di Eminenti Esperti Internazionali e Regionali sullo Yemen come potenzialmente responsabili di crimini di guerra nello Yemen in vista del loro continuo supporto alle forze della coalizione.

A dispetto delle prove schiaccianti di complicità per i crimini di guerra in Yemen e le potenziali conseguenza legali per le forze inglesi ed americane, nessuno dei due Paesi si è mosso per esercitare un’adeguata pressione sulle forze della coalizione, né per ritirare il loro supporto. Dunque, entrambi gli Stati stanno deliberatamente ignorando le loro obbligazioni sotto il diritto internazionale e ponendo considerazioni strategici al di sopra del rispetto del DUI.

Analisi Legale dei crimini di guerra commessi in Yemen

Cosa costituisce un crimine di guerra può essere trovato sia nei trattati di diritto umanitario internazionale, sia nel diritto consuetudinario internazionale. Lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (CPI) fornisce una lista esauriente di quali atti costituiscono un crimine di guerra. Sfortunatamente, lo Yemen, come molti altri Stati coinvolti nel conflitto non sono membri dello Statuto di Roma. Ad ogni modo, il Regno Unito e uno Stato parte dello Statuto di Roma, mentre gli Stati Uniti hanno siglato l’accordo senza mai ratificarlo. Inoltre, molte delle disposizioni comprese nello Statuto di Roma riflettono il diritto consuetudinario internazionale. E comunque importante sottolineare che la situazione in Yemen e classificata come un conflitto armato non-internazionale, visto che i combattimenti non hanno superato i confini dello Yemen.

Alcune violazioni gravi del diritto dei conflitti armati, come ad esempio l’attacco intenzionale o sconsiderato di obiettivi civili, inclusi certi specifici oggetti sotto protezione, costituiscono crimini di guerra per cui si incorre in responsabilità legale individuale. Gli attacchi aerei della coalizione sono stati la causa della maggior parte delle vittime civili documentate. Tra gli obiettivi ci sono stati aree residenziali, mercati, funerali, matrimoni, penitenziali, e persino strutture mediche. Conseguentemente, i funzionari di entrambi gli Stati potrebbero essere ritenuti responsabili di crimini di guerra. Come si legge nell’articolo 3 della Convenzione di Ginevra che disciplina i conflitti armati non-internazionali, le persone che non prendono parte attiva alle ostilità non possono essere soggette a violenza contro la proprio vita o incolumità. I cittadini dello Yemen hanno subito un impatto devastante sulle loro vite di tutti i giorni. In forza dell’inosservanza del diritto alla vita dimostrata dagli USA e dal Regno Unito nella loro scelta di supportare la coalizione, questi due Paesi hanno violato la loro obbligazione sotto il Comune Articolo 1 delle Convenzioni di Ginevra di “impegnarsi a rispettare ed ad assicurare il rispetto della presente Convenzione in tutte le circostanze”.

Per quanto riguarda la responsabilità dello Stato, la questione che si solleva e se gli Stati Uniti e il Regno Unito possano essere accusati visto l’aiuto fornito alla coalizione e le violazioni del diritto che regola il conflitto armato. L’Articolo 16 dei Draft Articles dice che “uno Stato che aiuta o assiste un altro Stato nella commissione di un crimine internazionale è responsabile a livello internazionale se: “(…) quello Stato lo fa essendo a conoscenza delle circostanze dell’atto criminoso internazionale in questione; e se quell’atto fosse criminoso a livello internazionale se commesso da quello Stato”.

Questo significa che gli Stati Uniti e il Regno Unito potrebbero essere ritenuti colpevoli per le azioni della coalizione, se essi erano a conoscenza delle violazioni del diritto del conflitto armato e se le violazioni costituivano crimini a livello internazionali nel momento in cui sono state commesse dallo Stato assistente. Questo sembra rispecchiare quello che è successo con la guerra in Yemen. Come dimostrato sopra, gli Stati Uniti e il Regno Unito sapevano delle circostanze alla base degli attacchi della coalizioni, Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno assistito la coalizione Saudita per anni nonostante fossero a conoscenza che le mancanze sistematiche nelle loro pratiche di mira avrebbero potuto costituire una forma di intento. Nella ipotetica situazione in cui le azioni perpetrate dalla coalizione fossero state eseguite dal Regno Unito e dagli USA, questi Stati sarebbero colpevoli di numerose violazioni del diritto internazionale.

È risaputo che la coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha usato attacchi aerei come arma per sconfiggere gli Houthi. Diversi reports hanno indicato che il materiale utilizzato in questi attacchi aerei sono in larga parte forniti dai governi statunitense e inglese, e i funzionari inglesi e statunitensi sono pienamente a conoscenza delle violazioni commesse dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita, ma continuano comunque a girare la testa di fronte alla loro complicità in questi crimini internazionali.

Sfortunatamente, il governo Trump ha annunciato nel 2019 che avrebbe rimosso la firma del Trattato per il commercio delle Armi (ATT) che regola il commercio internazionale delle armi convenzionali. Questa decisione mina la credibilità, leadership, nonché il potere di leva statunitense. Mostra in più un completo disprezzo nei confronti delle illegali e sproporzionate vittime di questo conflitto. Il Regno Unito ha manifestato il suo impegno verso il ATT. L’articolo 6,3 della Convenzione enuncia che nessuna Parte puo commercial armi sapendo che esse saranno usate nella commissione di gravi infrazioni della Convenzione di Ginevra del 1949, in attacchi diretti contro obiettivi civili o civili protetti in quanto tali, o altri crimini di guerra. Come spiegato sopra, il Regno Unito sa da diversi anni che le sue armi vengono usate in attacchi contro la popolazione civili. Le azioni inglesi sono quindi in diretta violazione del ATT.

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno entrambi firmato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che prescrive all’articolo 3 il diritto alla vita, libertà, e sicurezza della persona. Attraverso il continuo supporto che entrambi i paesi hanno fornito alla coalizione, essi stanno indirettamente violando questa fondamentale protezione che deve essere garantita ad ogni persona su questo mondo.

Il Gruppo dell’Onu di Eminenti Esperti Internazionali e Regionali sullo Yemen ha espresso la sua preoccupazione rispetto alla mancanza di responsabilità per quanto concerne le serie violazioni di diritti umani, classificando questo elemento come un “vuoto acuto di responsabilità”. Allo stesso modo, il Gruppo di Esperti ha dato voce al suo disagio nei confronti degli stati terzi che inviano armi agli attori del conflitto. Il Gruppo ha spiegato come questi trasferimenti di armamenti danno prova di un’ovvia inosservanza dei continui schemi di violazioni del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani. Ha inoltre dichiarato che tali azioni potrebbero ammontare a favoreggiamento di criminali internazionali, in contravvenzione al diritto internazionale. Questo è certamente il caso degli USA e del Regno Unito, che hanno violato il diritto consuetudinario internazionale e le loro obbligazioni derivanti da trattati internazionali favorendo e supportando le forze della coalizione in Yemen.

Gli Stati Uniti e il Regno Unito dovrebbero essere chiamati a rispondere delle azioni che si sono succedute in Yemen. Queste azioni superano il limite legale che le designa come crimini di guerra. I governi di questi due paesi hanno continuamente e sfacciatamente ignorato le regole fondamentali del diritto del conflitto armato e hanno indirettamente violato numerosi diritti umani dei cittadini yemeniti. La comunità internazionale dovrebbe assicurare che gli Stati Uniti e il Regno Unito cessino di inviare quelle armi che stanno causando immensa sofferenza nella popolazione civile. Una indagine internazionale dovrebbe essere lanciata sulla responsabilità di Stati Uniti e Regno Unito per le violazioni del diritto internazionali in Yemen.