All’ HRC 43, Bahrain: Politica consistente di Tortura

Oggi è stato pronunciato un intervento orale alla 43a sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, nell’ambito del Dialogo interattivo del punto 3 con il relatore speciale sulla tortura. L’intervento si è concentrato sull’arresto e la detenzione di attivisti bahreiniti che sono stati arrestati e torturati per il loro impegno con il Consiglio per i diritti umani.

 

http://https://www.youtube.com/watch?v=SDeq7txrnGk

Si prega di continuare a leggere per il testo completo della dichiarazione, oppure cliccare qui per un PDF delle osservazioni.

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Relatore,

 

Vorremmo richiamare l’attenzione del Consiglio sui casi di quattro donne che hanno subito abusi e torture da parte del governo bahreinita, anche in atti di rappresaglia.

 

Nel maggio del 2017, i funzionari del Bahrein hanno convocato il difensore dei diritti umani Ebtisam AlSaegh per un interrogatorio presso la stazione di polizia di Muharraq dopo il suo ritorno dalla partecipazione alla 34a sessione del Consiglio per i diritti umani. È stata detenuta e interrogata dagli agenti dell’Agenzia per la Sicurezza per sette ore ed è stata aggredita e maltrattata fisicamente, verbalmente, psicologicamente e sessualmente nel tentativo di impedirle di perseguire la difesa dei diritti umani e di ottenere informazioni sul suo impegno con le organizzazioni internazionali per i diritti umani e con il Consiglio per i diritti umani.

 

Il governo del Bahrein ha anche arrestato Hajer Mansoor, la suocera di Sayed Ahmed Alwadaei, un attivista dei diritti umani bahreinita con sede a Londra, per il lavoro riguardante il tema del genero. Durante l’interrogatorio, Mansoor ha subito abusi fisici e verbali. La Corte di Cassazione del Bahrein ha confermato la sua condanna, nonostante il Gruppo di lavoro sulla Detenzione Arbitraria abbia ritenuto la sua detenzione arbitraria e un atto di rappresaglia.

 

Nel carcere femminile di Isa Town, i funzionari hanno preso di mira Mansoor e le sue due compagne di cella, le attiviste Najah Yusuf e Medina Ali, in un atto di rappresaglia dopo che il rapporto del settembre 2018 del Segretario Generale Aggiunto dell’ONU ha richiamato l’attenzione sui loro casi. Le tre donne sono state picchiate e tenute in isolamento, dopo di che Mansoor è stata ricoverata in ospedale.

 

Rimaniamo preoccupati per AlSaegh, Mansoor, Yusuf e Ali e chiediamo al relatore quali siano gli obblighi dei membri del Consiglio al fine di rispettare e promuovere i diritti umani e prevenire la tortura. 

 

Grazie.