39 parlamentari francesi invitano il Bahrein a non giustiziare due vittime di tortura

27 luglio 2020 – 39 parlamentari francesi hanno scritto al governo del Bahrein il 23 Luglio 2020, invitandolo a commutare le condanne a morte contro Mohamed Ramadhan e Husain Moosa. Tale lettera, elaborata dal deputato Jacques Maire, si unisce alla richiesta già presentata da parte dei colleghi americani, inglesi, italiani ed europei, ma anche da United Nations High Commissioner for Human Rights, Amnesty International, Human Rights Watch e Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain (ADHRB). I qui citati chiedono di fermare gli ordini di esecuzione emessi contro Mohamed Ramadhan e Husain Moosa e di consentire loro un nuovo processo che sia in linea con gli standards internazionali e le norme che regolano i criteri per un equo e giusto processo.

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La lettera si incentra sulla decisione della Corte di Cassazione del 13 Luglio 2020, la quale conferma la condanna alla pena capitale per Mohammed Ramadhan e Hussain Moosa. Le forze di sicurezza hanno arrestato Moosa, 33 anni, il 21 febbraio 2014, e Ramadhan, 37 anni, il 18 Febbraio 2014, sulla base di accuse riguardanti attacchi alle autorità con intento terroristico. Ai loro arresti è seguito il bombardamento presso il villaggio di Al-Dair, che ha provocato la morte di un poliziotto Bahrenita. Sia Ramadhan che Moosa sono stati giudicati colpevoli e condannati a morte il 29 dicembre 2014. Le sentenze sono state poi confermate il 13 luglio 2020. Entrambi sostengono di essere stati sottoposti a torture e di esser stati oggetto di intensa attenzione da parte della comunità internazionale.

I parlamentari francesi hanno ricordato le dichiarazioni espresse dal Parlamento Europeo, nelle quali si evince preoccupazione per le violazioni del Protocollo di Istanbul relative al caso in questione. I parlamentari hanno sottolineato che il Sig. Ramadhan e il Sig. Moosa sono stati sottoposti a torture per costringerli ad ottenere confessioni sul loro coinvolgimento nel suddetto attentato.

La lettera si aggiunge alla crescente pressione internazionale sul Regno per fermare l’uso della tortura nel sistema giudiziario e penale ed è completata da una lettera congiunta al Re emessa da 16 gruppi internazionali e bahreiniti per i diritti, tra cui Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain (ADHRB), Bahreini Institute for Rights and Democracy (BIRD) e Human Rights Watch. Si spera che la combinazione di queste lettere aumenti la pressione sul Re bahreinita affinché eserciti la sua podestà e riconosca la grazia ai dodici prigionieri politici che sono ancora a rischio di esecuzione.