Durante la Revisione Periodica Universale (UPR) della Spagna, ADHRB esorta il Paese a ridurre la percentuale di whitewashing sportivo della famiglia reale bahrenita Al Khalifa

Il 16 luglio 2020, ADHRB ha rilasciato un intervento alla 44esima sessione del Consiglio sui Diritti Umani delle Nazioni Unite, durante la presentazione della Revisione Periodica Universale per la Spagna. 

Signor Vice-Presidente,  

Vorremmo che la Spagna si impegnasse per implementare le raccomandazioni che ha deciso di accettare. Infatti, riteniamo che gli avvertimenti della scorsa Revisione Periodica Universale non siano stati pienamente implementati e ciò rappresenta un fattore problematico.

Siamo seriamente preoccupati per le attuali persecuzioni legali e minacce che i difensori dei diritti umani hanno dovuto subire e in particolar modo per le restrizioni sulla libertà di espressione e la possibilità di riunirsi pacificamente che sono state applicate agli attivisti nel contesto della crisi catalana. Riteniamo che la criminalizzazione e la stigmatizzazione del loro operato, svolto a favore dei diritti di migranti e rifugiati, così come a favore della campagna contro la violenza di genere e l’odio online nei confronti delle donne attiviste, messe in atto da parte delle autorità spagnole, compromettano il lavoro dei difensori dei diritti umani nel Paese. 

Gli altri elementi che ci premono sono la mancanza di accountability/responsabilità, la corruzione e il nepotismo. Alcuni rapporti indicano che gli ufficiali di alto grado e i membri della famiglia reale fanno frequente ricorso a metodi corrotti nella vendita di armi all’Arabia Saudita, le quali vengono poi usate nella guerra in Yemen. La vendita di queste armi è altamente problematica ed è necessario aprire un’indagine completa su di essa, in modo da permettere che le autorità responsabili vengano punite. 

Inoltre pensiamo che la vendita di club calcistici spagnoli a noti usurpatori di diritti umani sia oltraggiosa, in quanto viene utilizzata come strumento di whitewashing per nascondere i frequenti abusi. In particolare ci riferiamo all’acquisto del club calcistico di Cordoba da parte della compagnia di proprietà di Shaikh Salman bin Hamad Alkhalifa e Shaikh Naser bin Hamad Alkhalifa, che sono stati coinvolti spesso in gravi episodi di corruzione e violazioni di diritti umani. La famiglia reale del Bahrein Alkhalifa si è resa responsabile di sistematiche violazioni di diritti umani contro i cittadini bahreniti, ma ora ricorre addirittura alla squadra di calcio del Cordoba per nascondere i soprusi.

Chiediamo al governo spagnolo se tale comportamento susciti preoccupazione e quali misure sia necessario attuare per assicurare che coloro che violano i diritti umani, come gli Alkhalifa, non utilizzino lo sport spagnolo per nascondere gli abusi commessi e i loro effetti. 

Grazie per l’attenzione