ADHRB celebra la giornata mondiale dei diritti umani ricordando il peggioramento dei diritti umani nel pieno della pandemia da COVID-19

Il 10 dicembre ricorre la giornata mondiale dei diritti umani, ricorrenza indetta per ricordare il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nel 1948. Quest’anno la giornata mondiale dei diritti umani si concentrerà in particolar modo sulla pandemia da COVID-19 e sul “bisogno di ricostruire, con la certezza che i diritti umani abbiano un ruolo centrale negli sforzi per la ripresa.”

In Bahrein, la situazione dei diritti umani ha continuato a peggiorare nel corso degli anni: gli attivisti per i diritti umani sono target costante di persecuzioni da parte dello stato. Tra di loro, Abdulhadi Al-Khawaha e Naji Fateel, da tempo in prigione, dove spesso sono soggetti a maltrattamenti e torture.

Le prigioni bahreinite sono estremamente affollate, e le loro condizioni sanitarie sono molto scadenti. Ai prigionieri politici vengono spesso negate le cure mediche, in contravvenzione alle regole minime standard delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti, conosciute anche come regole di Mandela. La privazione di cure mediche per prigionieri politici e attivisti dei diritti umani viene utilizzata dal regime come pratica punitiva, e si è attirata le condanne da parte di quattro Relatori Speciali delle Nazioni Unite a settembre 2019, e da parte di altri otto nel novembre dello stesso anno.

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha sottolineato come la pandemia da COVID-19 abbia influito negativamente sulla già vulnerabile popolazione carceraria, in quanto la sistematica privazione di cure mediche nell’ambito della pandemia sta mettendo ulteriormente a rischio la vita dei prigionieri politici più anziani, molti dei quali soffrono di patologie pregresse. Uno di loro è Hasan Mushaima, un leader dell’opposizione di 72 anni, che, oltre ad un cancro in remissione, ha diversi problemi di salute di natura cronica, tra i quali il diabete. A causa di mancate cure mediche, la sua salute è peggiorata significativamente nel corso delle scorse settimane.

Otto mesi dopo lo scoppio della pandemia, I prigionieri del carcere di Jau rimangono senza dispositivi di protezione individuale e disinfettanti, mentre il sovraffolamento nel carcere impedisce l’attuazione delle politiche di distanziamento sociale e contribuisce alla diffusione della scabbia, una malattia della pelle molto contagiosa, che gira nel carcere di Jau da mesi. Ad aprile 2020, 19 organizzazioni che si occupano di diritti umani, tra le quali Human Rights Watch e Amnesty International, hanno firmato una richiesta ufficiale per il Bahrein, affinché liberi i prigionieri politici con patologie pregresse che potrebbero renderli particolarmente a vulnerabili al COVID-19.

Il regime bahreinita, inoltre, ha colto l’opportunità fornitagli dalla pandemia per condurre ulteriori repressioni nel Paese. Da marzo 2020, infatti, le autorità hanno inasprito i controlli sulle attività online dei cittadini, e hanno preso di mira in principali difensori dei diritti umani, introducendo una legge che rendesse illegale qualsiasi critica al governo. Sono almeno 40 le persone che sono state arbitrariamente arrestate dall’inizio della pandemia. Solo a novembre, 18 persone sono state arrestate per aver fatto dei commenti sulla morte del Primo Ministro bahreinita, tra le quali una ragazza di 16 anni, un ragazzo di 14 e Yasser Nasser, un produttore televisivo molto rispettato. Inoltre, il 3 novembre scorso più di 50 persone sono state condannate nel corso di un processo di massa, nel quale è stata applicata la tortura e non sono state rispettate tutte le fasi del processo.

Ad aprile 2020, il Comitato per la protezione dei giornalisti ha dichiarato che Mahmoud Al-Jaziri, un prigioniero politico ed ex-giornalista di Al-Wasat, l’ultima testata indipendente bahreinita ad essere bandita nel 2017, è stato condannato all’isolamento forzato come punizione per una registrazione nella quale criticava l’inadeguatezza delle politiche governative per proteggere i prigionieri politici dallo scoppio della pandemia da COVID-19 nel carcere di Jau.

Durante questa giornata mondiale per I diritti umani, Americans for Democracy and Human Rights in Bahrain (ADHRB) vuole sottolineare l’importanza fondamentale dei diritti umani e l’obbligo da parte degli stati di proteggerli. ADHRB, inoltre, chiede al governo del Bahrein di

  • Liberare i prigionieri politici che sono stati arrestati per aver esercitato la loro libertà d’espressione,
  • Fornire un trattamento medico appropriato e dispositivi per la protezione personale contro il COVID-19 a tutti i prigionieri politici,
  • Fermare gli arresti e le condanne per tutte le persone imprigionate per aver espresso liberamente la loro opinione su canali mediatici.