Al Parlamento Francese: in discussione il valore di una stretta relazione con il governo del Bahrein, che ha violato diritti e soppresso la democrazia

Le violazioni dei diritti umani commesse dal governo del Bahrein contro il suo stesso popolo sono state recentemente oggetto in questi giorni di discussione nel Parlamento Francese. Tre membri dell’Assemblea Nazionale, appartenenti a tre diversi partiti politici, hanno discusso apertamente delle violazioni dei diritti umani che si verificano in Bahrein. Hanno esaminato a fondo la stretta relazione che il governo francese ha con il Bahrein, che potrebbe mettere in discussione i valori della Francia per l’apparenza di un sostegno francese al “regime al potere” e alle sue “intollerabili persecuzioni”.

Ognuno di questi parlamentari ha dato voce pubblicamente e ufficialmente a una realtà in Bahrein che altri leader occidentali hanno finora omesso di fare: quella dei metodi con cui la monarchia bahreinita impedisce alla democrazia di arrivare in un Paese che la vuole, e dei costi umani derivanti dagli abusi della monarchia.

Il deputato David Habib ha parlato dei prigionieri di coscienza in Bahrein, in particolare di Hassan Mushaima, e ha chiesto al Ministro degli Affari Esteri Francese di indicare quali azioni intende intraprendere il governo per fare pressione sul regime bahreinita affinché rilasci i prigionieri politici che languono nelle sue carceri.

Nel suo discorso pubblico all’Assemblea Nazionale della scorsa settimana, il deputato Habib ha fatto riferimento al sopracitato caso del leader politico bahreinita Hassan Mushaima e alle negligenze mediche di cui è stato vittima da parte dei funzionari del carcere del Bahrein durante la sua attuale detenzione. Mushaima era un leader dell’opposizione politica in Bahrein e un membro fondatore di Al Wefaq, il più grande movimento di opposizione politica, prima della sua dissoluzione nel 2016. Sta scontando la sua condanna all’ergastolo nella prigione di Jau dal 2011, dopo essere stato accusato di reati direttamente collegati al suo coinvolgimento pacifico nelle manifestazioni a favore della democrazia.

Il deputato Habib ha incluso nelle sue osservazioni le migliaia di altri prigionieri di coscienza detenuti dal governo del Bahrein nelle sue carceri. Ha definito questa situazione come una “repressione massiccia che colpisce molti difensori dei diritti umani” e ha affermato la necessità che la Francia eserciti una “reale pressione diplomatica per queste violazioni dei diritti umani”.

Il deputato Pierre Dharréville ha avvertito il Ministro francese per l’Europa e gli Affari Esteri dell’eliminazione delle libertà politiche e della società civile da parte del governo del Bahrein. Il deputato ha chiesto cosa intendano fare il Ministro degli Esteri e la diplomazia francese per affrontare il “comprovato mancato rispetto dei diritti umani in Bahrein”.

Il deputato Dharréville ha inoltre presentato all’Assemblea Nazionale un resoconto dettagliato delle violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo del Bahrein. Tra i suoi commenti, la violenta repressione della “rivolta popolare del 2011 a favore della democrazia, dei diritti umani e contro le disuguaglianze sociali, il sostegno militare dell’Arabia Saudita a questa violenta repressione, la continua “durissima repressione della monarchia bahreinita, che schiaccia ogni opposizione” e le sistematiche vessazioni, azioni giudiziarie e incarcerazioni degli oppositori al “regime”.

Illustrando il modo in cui il governo del Bahrein sopprime le critiche e le alternative al suo governo oppressivo, il deputato Dharréville ha anche nuovamente evidenziato il caso di Hassan Mushaima. Le sue osservazioni hanno incluso i fatti di come vengono trattati gli oppositori politici in Bahrein, che sono “imprigionati arbitrariamente e sono anche vittime di maltrattamenti, abusi e torture” e che “gli attivisti e i sostenitori dei diritti umani sono soggetti a una sorveglianza diffusa attraverso il software di spionaggio israeliano Pegasus”.

Il deputato Philippe Gosselin è intervenuto all’Assemblea Nazionale chiedendo al Ministro degli Esteri cosa intende fare per porre fine alle persecuzioni, alle “torture arbitrarie e alle esecuzioni” che hanno luogo in Bahrein. Richiamando l’attenzione del Ministro degli Esteri sulla paura in cui vive quotidianamente la popolazione del Bahrein e sugli abusi denunciati dagli “osservatori internazionali”, ha correttamente individuato che gli abusi e le violazioni da parte del Regno del Bahrein “prendono principalmente di mira gli attivisti politici e i difensori dei diritti umani”. Come i suoi colleghi dell’Assemblea Nazionale, il deputato Gosselin ha notato che alcuni degli abusi caratteristici della monarchia nella sua missione di tenere la democrazia fuori dal Paese sono “le restrizioni imposte alla libertà di movimento, le privazioni della nazionalità, così come la tortura e altri maltrattamenti inflitti durante la detenzione”.