Lettera del prigioniero politico Mohammad Mirza letta al Consiglio per i diritti umani

Oggi è stato pronunciato un intervento in occasione della 43a sessione del Consiglio per i Diritti Umani, nell’ambito del dibattito generale del punto 3. L’intervento ha messo in evidenza le cattive condizioni di detenzione in Bahrain e il persistere di discriminazioni religiose, rappresaglie, impunità e brutalità da parte della polizia. E’ stata letta anche una lettera di Mohammad Mirza che ha evidenziato come i processi iniqui siano il mezzo con cui il governo arresta e imprigiona le persone che criticano il governo o la monarchia.

Clicca qui per il PDF e troverai la dichiarazione pronunciata qui sotto.

Signor Presidente,

Vorremmo ringraziare i mandati delle Procedure Speciali per il loro lavoro e sollevare preoccupazioni per le cattive condizioni, la discriminazione religiosa in corso, le rappresaglie, l’impunità e la brutalità della polizia nelle prigioni bahreinite. Durante l’High Level Segment, il Ministro degli Esteri del Bahrein, Abdulatif Alzayani, ha minimizzato la situazione dei diritti umani nel suo Paese.

In questo contesto, vorrei leggere una lettera che abbiamo recentemente ricevuto da uno dei prigionieri politici del Bahrein, Mohammad Mirza. Cito testualmente:

Signor Presidente/membri del Consiglio per i diritti umani,

Mi rivolgo oggi al vostro corpo dalla famigerata prigione di Jau, dove migliaia di prigionieri politici sono detenuti arbitrariamente e privati della libertà e dei diritti umani universali. Sono stato giudicato arbitrariamente detenuto dal gruppo di lavoro.

Non sto esagerando quando dico che ogni prigioniero è stato torturato e maltrattato fisicamente dalle forze di sicurezza del Bahrein.

So di parlare a nome di migliaia di prigionieri politici quando dico che non abbiamo mai avuto un processo equo. Abbiamo ripetutamente denunciato al giudice del luogo, membro della tribù degli Alkhalifa, che ci hanno torturato e costretto a firmare confessioni, ma egli ha ignorato le nostre preoccupazioni e ci ha condannato ad anni di carcere, distruggendo le nostre vite perché abbiamo partecipato al movimento filodemocratico.

Pertanto, chiediamo al Consiglio di ritenere il governo del Bahrein responsabile e di sospendere la sua attuale appartenenza al Consiglio per i diritti umani fino a quando non rilascerà tutti i prigionieri politici e non metterà fine alla cultura dell’impunità.

Grazie!